genitore interiorizzato

I mode del Genitore Interiorizzato è un concentrato delle attitudini morali e comportamentali di uno o di entrambi i genitori, ma anche di altre figure significative con le quali il bambino ha interagito che vengono interiorizzate. Sebbene in questo mode vi confluiscano ricordi di critiche, punizioni o abusi reali, è bene sottolineare che il Genitore Interiorizzato non coincide con il genitore reale.

Secondo la Schema Therapy è possibile distinguere due tipologie di mode del Genitore Interiorizzato:

 2) Il mode del Genitore Punitivo

Quando ci si trova in questo mode si assume lo stesso atteggiamento del genitore interiorizzato, in questo caso un genitore che ci critica, ci scredita e ci punisce, poiché ci considera “cattivi”. La voce interiorizzata del Genitore Punitivo, critica e punitiva, ci fa sentire arrabbiati con noi stessi o meritevoli di una punizione se sentiamo e/o mostriamo bisogni che in passato sono stati puniti.

Il tono del Genitore Punitivo è duro, critico e non perdona. Segni e sintomi di questo mode includono autocritica, disgusto per sé stessi, autodenigrazione, ma anche autolesionismo, fantasie suicide e comportamenti autodistruttivi. In sintesi possiamo dire che quando ci si trova in questo mode si prova odio nei nostri confronti e ci si svaluta.

2) Il mode del Genitore Esigente o Critico

Quando ci si trova in questo mode si assume lo stesso atteggiamento del genitore interiorizzato, in questo caso un genitore che ci fa richieste impossibili e continue pressioni, allo scopo di farci raggiungere standard eccessivamente elevati.

La voce interiorizzata del Genitore Esigente o Critico ci fa sentire accettabili e accettati soltanto se risultiamo perfetti, capaci di mantenere tutto sotto controllo e in ordine, ambiziosi, capaci di ottenere uno status elevato, ma anche umili e capaci di mettere i bisogni degli altri davanti ai propri ed infine efficienti e capaci di non perdere tempo.

Al contrario ci fa sentire sbagliati se esprimiamo i nostri sentimenti o noi stessi in modo libero e spontaneo. In sintesi possiamo dire che quando ci si trova in questo mode ci si sente costantemente sotto pressione per il raggiungimento di risultati positivi e per il sacrificio dei propri bisogni a vantaggio di quelli degli altri.

L’atteggiamento orientato al sacrificio che assumiamo quando ci troviamo in questo mode è un atteggiamento che nella vita spesso ci ha portato ad avere successo e per questo motivo facciamo molta fatica a distaccarci da questa parte, perché temiamo che senza non saremmo in grado di raggiungere gli stessi risultati.

Non ci rendiamo conto però di come nella realtà questa parte non solo è un ostacolo al nostro benessere e alla nostra felicità, ma a volte è addirittura controproducente.

 

Bibliografia

Arnould, A., & Gitta, J., (a cura di Carmelita, A.), (2013). Schema Therapy in Azione: teoria e pratica. Istituto di Scienze Cognitive Editore, Sassari.

Raffaeli, E., Bernstein, D., Young, J., (a cura di Carmelita, A.), (2013). Schema Therapy. Fondamenti di base e differenza della Terapia Cognitiva. Istituto di Scienze Cognitive Editore, Sassari.

Young, J. E., Klosko, J.S., Weishaar, M. E., (edizione italiana a cura di Carrozza, A., Marsigli, N., Melli, G.), (2007). Schema Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi della personalità. Eclipsi, Firenze.

 

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