Gli stili di coping, resa fuga e contrattacco. Cosa sono?
La Schema Therapy distingue lo schema (pensieri, ricordi, emozioni e sensazioni somatiche), dagli stili di coping (risposte comportamentali) che la persona utilizza per affrontarlo, pertanto il comportamento non fa parte dello schema, ma dello stile di coping.
Lo stile di coping può essere definito come la tendenza generale con cui reagiamo allo schema che si può organizzare in una specifica risposta individuale definita risposta di coping. Ogni persona reagisce allo schema con uno stile di coping diverso a seconda dello schema attivo, della situazione in corso e della fase di vita in cui si trova, questo è il motivo per cui, contrariamente agli schemi, gli stili di coping non rimangono stabili nel tempo.
Gli stili di coping se vengono ripetuti in modo stabile e rigido nel tempo, infatti, diventano maladattivi, poiché determinano il mantenimento dello schema anche quando la persona si trova in condizioni diverse da quelle predette dallo schema e avrebbe la possibilità di reagire in modi più funzionali al proprio benessere.
Gli stili di coping con cui reagiamo agli schemi sono simili alle reazioni che tutti gli esseri viventi hanno di fronte ad una minaccia. La resa simile all’immobilizzarsi, l’evitamento simile alla fuga e l’ipercompensazione simile all’attacco.
Resa
Lo stile di coping di resa è la tendenza ad arrendersi ai messaggi dei propri schemi accettandoli incondizionatamente, senza provare né ad evitarli né a combatterli, nonostante il dolore provato. La persona che adotta questo stile di coping si arrende al dolore e ci si sottomette con passività e impotenza. Arrendendosi al messaggio dello schema, la persona si trova bloccata in reazioni che non le permettono di soddisfare i propri bisogni emotivi. Non confutato, lo schema si rinforza e si mantiene, rendendo più difficile alla persona che adotta questo stile di coping l’individuazione di reazioni alternative più funzionali al proprio benessere.
Evitamento
Lo stile di coping di evitamento è la tendenza ad evitare persone o situazioni che potrebbero attivare i messaggi dei propri schemi e le conseguenti emozioni e sensazioni associate. La temporanea tregua dal loro attivarsi ottenuta con l’evitamento, rinforza e mantiene questo stile di coping che si autoalimenta e si estende ad un numero sempre maggiore di persone e situazioni da evitare. Nonostante le limitazioni e la sofferenza derivanti da questo stile di coping la persona non riesce a reagire diversamente, pertanto rimane involontariamente e inconsapevolmente intrappolata nel circolo vizioso della fuga.
Ipercompensazione
Lo stile di coping di ipercompensazione rappresenta il tentativo della persona di trasformare il contenuto del messaggio dei propri schemi nel suo contrario, allo scopo di percepirsi diversamente da come si è percepita durante l’infanzia. La persona che adotta questo stile di coping cerca di contrastare il messaggio dello schema che minaccia continuamente di emergere. Contrastare uno schema potrebbe essere funzionale se nel farlo la persona adottasse un comportamento adeguato alla situazione, rispettoso dei sentimenti degli altri e capace di realizzare un cambiamento. La persona che adotta uno stile di coping di ipercompensazione, invece, solitamente adotta comportamenti inadeguati alla situazione, a volte poco rispettosi dei sentimenti degli altri e spesso controproducenti all’obiettivo di cambiamento che vorrebbe ottenere. In questo caso contrastare lo schema non solo non è funzionale, ma è anche dannoso e svantaggioso, poiché invece di modificarlo finisce per rinforzarlo e mantenerlo, facendo rimanere la persona che utilizza questo stile di coping involontariamente e inconsapevolmente intrappolata nel circolo vizioso dell’attacco.
Bibliografia
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Young, J. E., Klosko, J.S., Weishaar, M. E., (edizione italiana a cura di Carrozza, A., Marsigli, N., Melli, G.), (2007). Schema Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi della personalità. Eclipsi, Firenze.
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