Le principali caratteristiche della TCC, ossia la Terapia Cognitivo Comportamentale.
- È FONDATA SCIENTIFICAMENTE
La terapia cognitivo comportamentale è un intervento terapeutico di provata efficacia scientifica per molti disturbi psicologici. Secondo numerosi studi controllati, la terapia cognitivo comportamentale risulta efficace almeno quanto gli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma molto più utile nel prevenire le ricadute. Per alcuni disturbi, invece, il trattamento farmacologico, continua ad essere indispensabile.
- È ORIENTATA ALLO SCOPO
La terapia cognitivo comportamentale prevede un’inziale fase di valutazione, denominata Assessment, che si conclude con la formulazione di una diagnosi. Successivamente terapeuta e paziente definiscono in modo specifico e realistico gli obiettivi desiderati e condividono il piano terapeutico più adeguato al loro raggiungimento. Nel corso del trattamento vengono effettuate periodiche verifiche dei progressi ottenuti rispetto agli obiettivi condivisi, anche attraverso valutazioni testologiche standardizzate.
- È PRATICA E CONCRETA
La terapia cognitivo comportamentale si concentra sulla risoluzione dei problemi psicologici riferiti al momento della richiesta d’aiuto in modo pratico e concreto. Generalmente il terapeuta cognitivista interviene prima sui sintomi riferiti che generano sofferenza e interferiscono con il benessere e le risorse dell’individuo, in seguito si preoccupa di lavorare sugli altri aspetti del disturbo.
- È COLLABORATIVA
Nella terapia cognitivo comportamentale terapeuta e paziente lavorano insieme in modo attivo e collaborativo per comprendere il problema e sviluppare strategie funzionali a padroneggiare la sofferenza generata dal disturbo. Dopo aver concordato l’argomento della seduta, lavorano di volta in volta insieme per identificare, mettere in discussione e sostituire i pensieri disfunzionali all’origine dei problemi emotivi e/o comportamentali del paziente.
- È A BREVE TERMINE
La terapia cognitivo comportamentale predilige interventi brevi ogniqualvolta ciò sia possibile. Generalmente la durata della terapia varia dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso ed ha una cadenza settimanale. Alcuni problemi psicologici, tuttavia, possono richiedere un periodo di cura più prolungato e beneficiare dell’uso integrato della terapia cognitiva, di altre forme di trattamento e della terapia farmacologica.
- È CENTRATA SUL “QUI E ORA”
La terapia cognitivo comportamentale è concentrata a risolvere i problemi riferiti dal paziente nel presente. Per assolvere a questo scopo il terapeuta rivolge particolare attenzione al “qui ed ora”, ovverosia, a tutti quegli elementi del presente, appunto, che contribuiscono a produrre e mantenere lo stato di sofferenza. Gli eventi passati e le esperienze infantili, tuttavia, vengono considerati delle utili fonti d’informazione circa l’origine, il mantenimento e l’evoluzione dei sintomi.
Bibliografia
- Castelfranchi, C., Mancini, F., Miceli, M., (a cura di), (2002). Fondamenti di cognitivismo clinico. Bollati Boringhieri, Torino.
- Perdighe, C., & Mancini, F., (a cura di), (2008). Elementi di psicoterapia cognitiva. Giovanni Fiorini Editore, Roma.
- Semerari, A., (2008). Storia, teorie e tecniche della psicoterapia cognitiva. Gius. Laterza & Figli Spa, Editori Laterza, Roma Bari.
- Willson, R., & Branch, R., (2009). Il benessere della mente con la Terapia Cognitivo Comportamentale per negati. Oscar Mondadori, Milano.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!