I circoli viziosi, viene spesso usato come termine per indicare una abitudine dannosa, ma in realtà è un concetto più elaborato.
La terapia cognitivo comportamentale ci aiuta a identificare e riconoscere gli errori di pensiero che ci fanno prendere abbagli, saltare alle conclusioni o presumere il peggio. Se “errare è umano”, perseverare è altrettanto umano se si innesca un circolo vizioso o un ciclo interpersonale.
Gli errori di pensiero come abbiamo visto precedentemente (vedi gli approfondimenti: “Gli errori di ragionamento” – “I più frequenti errori di pensiero” – “Come correggere gli errori di pensiero”) sono dei passi falsi nel modo di pensare che ognuno di noi compie di tanto in tanto con più probabilità quando ci allontaniamo dal ragionamento sperimentale dello scienziato e cerchiamo delle scorciatoie.
Queste scorciatoie, come abbiamo visto, si rivelano particolarmente utili quando abbiamo poco tempo e risorse a disposizione e/o valutiamo compromesso o minacciato uno scopo per noi importante. Per esempio quello della sopravvivenza, ma per alcuni anche quello della buona auto-immagine o della buona immagine sociale. La paura che si attiva nel valutare compromesso o minacciato uno scopo per noi importante ci fa perdere la capacità di trattare i nostri pensieri come se fossero delle ipotesi sulla realtà da sottoporre a verifica e ce li fa trattare come se fossero fatti reali.
Certi di avere interpretato bene, trascuriamo l’errore implicito nell’usare scorciatoie e finiamo per abituarci a questo modo di pensare erroneo che si struttura in credenze disfunzionali e si automatizza e generalizza anche ad altre situazioni che urgenti e pericolose non sono. Questo modo di ragionare può essere appreso in modo diretto (qualcuno ci dice con frasi esplicite che certe situazioni sono pericolose, nell’urgenza gli crediamo e così impariamo a commettere alcuni errori cognitivi) oppure in modo indiretto (osservando gli altri valutiamo che alcuni loro comportamenti, sebbene mossi da alcune credenze o convinzioni errate, sono sicuri e quindi implicitamente impariamo che è utile farsi guidare dagli stessi ragionamenti per non sbagliare).
Le credenze disfunzionali orientano le nostre emozioni e i nostri comportamenti, anche quelli che ci fanno soffrire e che vorremmo interrompere oppure modificare. A volte, però, nonostante la sofferenza sperimentata e la possibilità e l’utilità di cambiarli, tuttavia non ci riusciamo, a causa di meccanismi di mantenimento, quali i circoli viziosi e i cicli interpersonali. Il circolo vizioso, infatti, è un insieme di reazioni cognitive, emotive e comportamentali che si instaurano e si susseguono in modo circolare nel tentativo di evitare stimoli percepiti come pericolosi, ma che in modo paradossale, sebbene nel breve termine diminuiscano la paura, in un secondo momento rendono questi stimoli ancora più temuti, più spaventosi e pertanto da evitare. Tutto questo accade in modo automatico e involontario (per esempio il circolo vizioso del panico). Il ciclo interpersonale, invece, è sempre un insieme di reazioni cognitive, emotive e comportamentali che si instaurano e si susseguono in modo circolare, ma in questo caso l’individuo orientato da specifiche convinzioni su sé stesso e da aspettative sulla reazione degli altri nei suoi confronti, dentro la relazione, in modo paradossale, agirà rendendo più probabile che la reazione temuta dell’altro nei suoi confronti si verifichi. Anche i cicli interpersonali si verificano in modo automatico e non intenzionale (per esempio il ciclo interpersonale in cui è coinvolto chi soffre di ansia sociale).
L’automaticità con cui queste sequenze si innescano e si mantengono, rende difficoltosa la loro interruzione, nonché la confutazione delle credenze disfunzionali sottostanti; per questo in alcuni casi è utile l’aiuto di uno specialista.
Bibliografia
Castelranchi, C., Mancini, F., Miceli, M., (a cura di), (2002). Fondamenti di cognitivismo clinico. Bollati Boringhieri, Torino.
Perdighe, C., & Mancini, F., (a cura di), (2008). Elementi di psicoterapia cognitiva. Giovanni Fiorini Editore, Roma.
Semerari, A., (2008). Storia, teorie e tecniche della psicoterapia cognitiva. Gius. Laterza & Figli Spa, Editori Laterza, Roma Bari.
Willson, R., & Branch, R., (2009). Il benessere della mente con la Terapia Cognitivo Comportamentale per negati. Oscar Mondadori, Milano.
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