Salute Mentale contro Pazzia
Possiamo definire la Salute Mentale come l’assenza di Pazzia?
Ma cosa è la Pazzia?
Ci risponde Bukowski con queste tre righe riprese dal libro “Pulp. Una storia del XX secolo” che narra le avventure di Belane, “il più dritto detective di Los Angeles”.
“Belane, sei fuori di testa?”
“Chi può dirlo? La pazzia è relativa. Chi stabilisce le regole?”
“Non lo so,” disse McKelvey.
La salute mentale è parte integrante della salute e del benessere, come si evince dalla definizione di salute che si trova nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”.
Secondo la definizione dell’OMS con l’espressione Salute Mentale si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.
Ancora oggi sulla salute mentale incombono pregiudizi (giudizi parziali basati su argomenti di cui si ha una conoscenza incompleta o indiretta e tabù (divieti assoluti e immotivati) responsabili della stigmatizzazione, una critica espressa con frasi taglienti, quasi ad imprimere un marchio, un segno distintivo che attribuisce una connotazione negativa e discriminante ai malati e alle loro famiglie, ostacolando e a volte impedendo loro di ricorrere all’aiuto di uno specialista della salute mentale.
Considerare lo specialista della salute mentale “il dottore dei matti” è un esempio di pregiudizio, poiché a tutti noi può capitare di vivere periodi difficili che ci mettono a dura prova, perché richiedono l’impiego di maggiori risorse ed energie personali, perché non riusciamo ad attribuire loro un senso o perché non riusciamo ad affrontare e superare il disagio e le difficoltà che comportano con appropriati ed efficaci provvedimenti. In situazioni di questo tipo può capitare di sentirsi scollati dalla realtà, di provare un senso di irrealtà, di avere la sensazione di impazzire, ma questo non ci rende certo “matti”, “pazzi” o “psicopatici”.
Le difficoltà psicologiche che compaiono in questi periodi non sono uguali per tutti, esse possono avere un peso diverso nella vita di ognuno di noi, anche a seconda della gravità e della complessità della sintomatologia che le accompagna.
Tra queste possiamo distinguere:
- difficoltà sentimentali o relazionali in senso più generale, come quelle che si presentano in ambito lavorativo, amicale o familiare e non necessariamente in un rapporto di coppia.
- difficoltà emotive, come quelle che si presentano quando si ha difficoltà nella gestione di emozioni quali ansia, paura, tristezza, vergogna, rabbia o senso di colpa.
- difficoltà decisionali che ostacolano o ci impediscono decisioni importanti e più in generale difficoltà di tipo esistenziale, che possono comparire in alcuni periodi della nostra esistenza particolarmente stressanti o “pesanti da digerire” da un punto di vista emotivo, un lutto, per esempio, o qualsiasi cambiamento nello stile di vita, come il matrimonio, una gravidanza o una malattia.
Se non adeguatamente comprese e supportate queste difficoltà possono mantenersi nel tempo rendendoci maggiormente vulnerabili a disturbi mentali di una certa complessità, altre volte, invece, esse si aggiungono a disturbi mentali preesistenti. Quando si parla di problematiche esistenziali, pertanto, è utile essere prudenti e procedere con cautela per comprendere su quale struttura di personalità esse si sono organizzate e per comprendere mediante diagnosi differenziale se coesistono insieme ad altri disturbi mentale. Informazioni di questo tipo possono essere ottenute soltanto rivolgendosi ad uno specialista della salute mentale, ovverosia uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Queste tre figure professionali sebbene si occupino di salute mentale, si distinguono tra loro per differenti competenze che vedremo in un altro momento.
Consultare uno specialista della salute mentale significa quindi prendersi cura della propria salute mentale che è importante tanto quanto quella fisica, per il principio universalmente riconosciuto secondo cui “non c’è salute senza salute mentale”.
Considerare i disturbi psichici come disturbi incurabili è dunque un errore, poiché i disturbi psichici esattamente come i disturbi fisici possono essere curati, ma esattamente come questi non sono tutti guaribili. Grazie a interventi efficaci basati su evidenze scientifiche, tuttavia, è possibile ridurre l’intensità, la durata e le conseguenze dei sintomi ed ottenere una buona qualità di vita.
Bibliografia
- Bukowski, C., (1995). “ Una storia del XX secolo.” Feltrinelli, Milano.
- Piano d’Azione per la Salute Mentale 2013-2020. Pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization) nel 2013 con il titolo: Mental Health Action Plan 2013-2020. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concesso i diritti per la traduzione e la pubblicazione dell’edizione italiana al Centro Collaboratore dell’OMS per la Ricerca e la Formazione (WHO Collaborating Centre for Research and Training), Dipartimento di Salute Mentale, A.A.S. n.1 Triestina, che è il solo responsabile della qualità e della fedeltà della traduzione italiana.
- World Health Organization. Promoting mental health: concepts, emerging evidence, practice. (Summary Report) Geneva: World Health Organization; 2004.
- http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&area=salute%20mentale
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